Massimiliano Contessotto

Capiamo questa componente fondamentale delle aste in Google Ads.

La rete di ricerca di Google Ads si basa su un sistema d’asta istantaneo che parte ogni volta che un utente effettua una ricerca su Google. 

Quest’asta è influenzata non solo dall’offerta ma anche da un punteggio di qualità che Google ci attribuisce. Grazie a questo particolare modello, non sempre chi investe di più è colui che ha risultati migliori e anzi, la parte di ottimizzazione ricopre un aspetto fondamentale.


Come abbiamo anticipato quest’asta è regolata da due fattori:

  • CPC Max.

  • Punteggio di qualità o quality score.

Tramite il Quality Score Google ci comunica quanto secondo lui i nostri annunci sono pertinenti secondo le parole chiave che stiamo sfruttando. 

Ha un valore che varia da da 1 a 10.

Per visualizzare il punteggio di qualità occorrerà spostarsi nella scheda “parole chiave”. Da qui, cliccando sul simbolo inerente la modifica delle colonne (            )  apriremo il menù di personalizzazione dei campi che vogliamo tenere monitorati. Da lì andremo a trovare il punteggio di qualità nella sua sezione dedicata. Una volta selezionato, se la piattaforma ha ottenuto abbastanza dati, ci restituirà il valore nelle colonne delle metriche dedicate alla parole chiave.


Il Quality Score è costituito da:

  • CTR Previsto: calcolato dalla percentuale media del CTR dei nostri annunci.

  • Pertinenza degli annunci: serve a misurare il grado di corrispondenza tra parole chiave e testo degli annunci.

  • Esperienza della pagina di destinazione: valuta la pertinenza dei contenuti della pagina in base alle ricerche che conducono ad essa e la sua fruibilità da parte degli utenti.

Capiamo subito quindi come grazie al lavoro di ottimizzazione, filtro sulle keyword, correzione ed aggiornamento delle landing page riusciamo a migliorare il nostro Quality Score, aumentando l’efficacia del nostro budget.

Parallelamente, questo concetto ci permetterà di gareggiare con competitors che hanno una possibilità economica maggiore della nostra.

Sappiamo come l’asta istantanea serva per decidere se far apparire e in che posizione un nostro annuncio. L’asta deciderà l’ordine di pubblicazione secondo l’Ad Rank che Google assegnerà ai vari annunci.

La formula alla base dell’AdRank è la seguente:

 Ad Rank = CPC Max x Quality Score

Secondo questa formula dunque non sarà primo chi spenderà di più per forza di cose. Proviamo a fare un esempio:

Dalla tabella capiamo subito come Alessandro sarà quello che pagherà meno e sarà comunque primo grazie al suo AdRank. Ma effettivamente, quanto pagherà Alessandro come CPC?

 CPC Effettivo = Ad Rank di chi si è posizionato dietro di me / Quality score

Dato l'esempio di prima quindi, i CPC saranno questi:

Il Quality Score non fa parte delle vanity metrics e ha un impatto notevole sulla nostra campagna soprattutto in termini economici. Prima di introdurre come influenza il sistema d’asta di Google Ads vediamo insieme questa tabella sull’impatto medio che ha nei CPC medi:

Lo scopo di questa tabella è farvi capire quanto negativamente o positivamente il CPC è influenzato dal Quality Score e non dovete assolutamente prendere questi dati come per certi in quanto possono variare da molteplici altri fattori.

Abbiamo capito come la pertinenza sia un fattore fondamentale che ruota attorno al punteggio di qualità. Ci sarà facile dedurre quindi che per aumentare il nostro Quality Score occorrerà lavorare principalmente su questo fattore. Ecco alcuni spunti sul come muoversi:

  • Creare gruppi di annunci dedicati per quella keyword: se capiamo l’importanza di una parola chiave e stiamo a ragionare così tanto sul suo Quality Score, evidentemente merita un gruppo di annunci dedicato.
  • Creiamo annunci ad hoc: riprendiamo nel testo dell’annuncio e nel suo URL questa parola chiave.
  • Creiamo pagine di atterraggio rilevanti e performanti: rilevanti dal punto di vista dei contenuti, performanti dal punto di vista della velocità, fruibilità e navigabilità tra i diversi device.